L’evoluzione della SEO nel 2018
Nel web marketing strumenti e strategie sono aspetti sempre più competitivi ed in rapida evoluzione. Ciò vale anche per l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) che viene influenzata dal costante aggiornamento dell’algoritmo e dalle nuove “tecniche” volte a conquistare le prime posizioni nei risultati delle Serp.
Chi si occupa di ottimizzazione SEO sa bene quanto sia importante stare al passo con le nuove tendenze in modo da sfruttare al meglio – e prima degli altri – tutte le opportunità che il futuro digitale può offrire. Per il 2018 le novità sono davvero tante ma alcune le reputo particolarmente importanti e per certi aspetti sorprendenti. Per questo ho deciso di focalizzare l’attenzione sui trend che più di altri saranno protagonisti indiscussi delle strategie SEO nel 2018.
Le 5 tendenze SEO che domineranno nel 2018
1. Aumenta (e migliora) la ricerca per Video e Immagini
Come l’utente navigherà sul web nel 2018? Prediligerà ancora una volta Google Search? Opterà per Bing o preferirà altri canali come Facebook e Youtube?
Jumpshot è la compagnia Californiana che ha fornito una risposta attendibile* sul modo in cui la gente fino al Maggio del 2017 ha effettuato le proprie ricerche sul web. Come si può notare dal grafico sottostante, le tendenze vedono in pole position Google Search subito seguito da Gooogle Immagini e YouTube. Meno impiegati – in percentuale – Yahoo, Bing, Amazon, Facebook e Google Maps.
Cosa ci dicono questi dati? È evidente come la ricerca mediante immagini e video sia in netta ascesa. A poco a poco, le interazioni online da parte dell’utente si sono evolute per diventare più visive e questo è un dato di fatto che Google e gli altri motori di ricerca di certo non possono ignorare. Non a caso startup come Moodstocks e Eyefluence sono state entrambe acquistate da Google con l’intento di migliorare il riconoscimento degli elementi visivi all’interno di immagini e video, ovviamente con il fine ultimo di ottimizzare le interazioni degli utenti.
Il mio consiglio: per il 2018 è bene porsi come obiettivo l’ottimizzazione in ottica SEO di immagini e video, senza però tralasciare l’importanza di Google Maps (attraverso la Local SEO) e degli emergenti Facebook e Amazon.
* Jumpshot è in grado di seguire il traffico a livello di browser. Questo significa che non importa da quale browser l’utente navighi o se lo fa da incognito poiché la compagnia, attraverso i suoi sistemi, traccia indistintamente tutte le url visitate da chiunque nel mondo restituendo dati affidabili e completi indipendentemente dai parametri di navigazione personali di ogni utente.
2. Acquista valore la ricerca semantica ed il Knowledge Graph
Aggiunto al motore di ricerca di Google nel Maggio 2012 il Knowledge Graph – tradotto in italiano come “grafo della conoscenza” – corrisponde ad una casella che compare a destra dei risultati di ricerca sulla base delle query digitate degli utenti (come evidenziato nello screenshot in basso).
Google, attingendo ad una serie di dati e ad una varietà di fonti, nel corso degli anni ha perfezionato ulteriormente la funzione e aumentato esponenzialmente il valore della ricerca semantica. In sostanza il motore di ricerca di Google oggi è perfettamente in grado di associare ed incrociare le parole ricercate ad una serie di altre parole facenti parte di un’area semantica in modo da fornire risposte più veloci e pertinenti. Questa miglioria ha in qualche modo penalizzato la frequenza degli Snippet in primo piano favorendo sempre più l’ascesa del Knowledge Graph e delle risposte dirette.
Ma perché Google risponde direttamente alle domande/ricerche degli utenti con risultati in organico ridimensionando il valore (e quindi i clicks) dei risultati a pagamento?
Secondo Rand Fishkin “Questo accade perché Google sa di creare dipendenza nelle persone per le ricerche. A quante più ricerche Google riesce a rispondere in modo giusto direttamente nei risultati, meno saranno le persone che cercheranno risposte altrove… per cui tutti cercheremo sempre di più solo su Google”.
Il mio consiglio: alla luce dei cambiamenti sopra citati la SEO nel 2018 dovrebbe focalizzarsi, oltre che sui risultati organici, anche su quelli offerti dal Knowledge Graph. Come sfruttare al meglio quest’opportunità? Attraverso la Knowledge Graph Optimization (KGO).
3. Cresce la familiarità con la Ricerca Vocale
I dati statistici parlano di un notevole aumento delle vendite di altoparlanti intelligenti. Cosa centra questo con i trend SEO del 2018? Semplice, più dispositivi sono predisposti per la ricerca vocale e più persone tendenzialmente ne faranno uso maturando un certo grado di familiarità con questo modo di cercare sul web.
Altoparlanti come quelli progettati per Amazon Echo e Google Home o strumenti di assistenza digitale per dispositivi mobili (come Siri ad esempio) sono sempre più performanti e ciò potrebbe cambiare drasticamente i tipi di query e comportare un netto cambiamento nel modo in cui le aziende pensano alle SERP (dal momento che potrebbero non essere più visive ma vocali).
Il mio consiglio: secondo Google il 61% delle ricerche vocali sono formulate sotto forma di domanda. Una buona mossa per questo nuovo anno appena iniziato potrebbe essere quella di sviluppare con cura i dati strutturati tramite markup, magari creando etichette univoche riconducibili alla ricerca mobile.
4. Decolla la Ricerca Locale
Finalmente nel 2018 la local search e la SEO locale avranno lo spazio che si meritano e d’altronde ciò era inevitabile poiché proprio Google ha investito (e non poco) su Google Maps e sul processo di targeting dell’utente basato sulla prossimità fisica.
Inoltre, secondo le stime, le ricerche effettuate da mobile continueranno a crescere favorendo ulteriormente la ricerca di luoghi, negozi e imprese nelle vicinanze.
Questo cosa significa? Che le aziende che hanno curato l’aspetto SEO puntando anche sulla geolocalizzazione, nel 2018 avranno una marcia in più rispetto a chi ha trascurato le potenzialità del marketing locale.
Il mio consiglio: mi occupo di Local Strategy (qui un mio articolo) da diversi anni. Inizialmente i clienti erano scettici circa quest’opportunità tutta digitale ma, nel tempo, molti si sono dovuti ricredere. Ottimizzare attraverso la local SEO il proprio sito web, dedicare la giusta attenzione al Knowledge Panel attraverso Google My Business e attuare una serie di strategie con intenti locali è ciò che consiglio per posizionarsi nel Local Pack (per le keywords di settore come ad es. un prodotto o una categoria merceologica) o comparire con la propria Scheda Local (per le keywords dirette come ad es. indirizzo o nome dell’attività).
5. Si definiscono nuove strategie di Backlink
“Content is the king”… quante volte abbiamo sentito o letto questa frase pronta a valorizzare – in relazione al posizionamento organico – il contenuto a discapito dei link? Probabilmente tante. Ma se da un lato il contenuto deve essere di qualità e rispondere alle esigenze dell’utente, dall’altro non prendiamoci in giro! Un profilo backlink ben costruito è cruciale per avere un buon posizionamento, come asserisce anche un recente studio svolto da SemRush.
Ma attenzione… I motori di ricerca ad oggi sono in grado di stabilire il ranking non solo attraverso i link di qualità ma anche attraverso i riferimenti provenienti dai social network, e potete scommetterci sul fatto che ben presto Google sarà in grado di rilevare anche le semplici menzioni!
Il mio consiglio: nel 2017 ho sperimentato personalmente una strategia di backlink volta a costruire relazioni prima ancora che tattiche volte ad ottenere link in entrata. Questo mi ha permesso di presentare al meglio i progetti che ho seguito ottenendo non solo link di buona qualità ma anche menzioni spontanee e condivisioni social non pattuite ma nate da contatti diretti e spontanei con altre realtà presenti sul web.
Questi sono a mio avviso i trend SEO più importanti del 2018 che certamente avrò modo di perfezionare in una più ampia strategia di web marketing insieme a tutto il team di UPtimization… e tu? Prevedi ci siano altre tendenze degne di nota per questo nuovo anno?
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